30 DICEMBRE 2010

Comunicato stampa COSMeD

La proroga della libera professione per i dirigenti medici e sanitari limitata a due mesi ha il sapore dell'ennesima beffa per i dirigenti del SSN – è il commento della Confederazione dche riunisce i medici e di dirigenti sanitari del Ssn - già tra i soggetti maggiormente penalizzati dalla manovra economica.

A differenza delle categorie speciali del pubblico impiego che pochi giorni prima della finanziaria avevano ottenuto aumenti pari al 3% per il solo 2010, e del mondo accademico che fruirà di “scatti meritocratici” nell'ambito della “neoapprovata” riforma universitaria, il SSN si conferma come la cenerentola dell'intero sistema.

La libera professione, sancita dalla legge come diritto sia dei dirigenti medici e sanitari, che per gli stessi cittadini per i quali costituisce un servizio aggiuntivo, è oggetto di continue proroghe da dieci anni, senza che vi siano investimenti utili a valorizzarla attraverso la creazione di idonei spazi all'interno delle strutture del SSN.

Adesso si passa dalle proroghe annuali a quelle mensili dimostrando una chiara e miope volontà politica di precarizzare l'attività libero professionale. Ma a chi serve un tale comportamento?

Sono provvedimenti, a cui intendiamo dare una forte e tempestiva risposta, poichè allontanano ulteriormente la politica dalle categorie professionali e dai cittadini, ormai sempre più al centro di una incomprensibile strategia che porterà ad una riduzione dei servizi e ad un sempre maggiore disaffezione degli operatori del SSN. 

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