25 GENNAIO 2023

1) SUPERARE LA SCARSA ATTRATTIVITA’ DEL LAVORO PUBBLICO
È ormai a tutti evidente la difficoltà per il SSN e per le Istituzioni pubbliche di reperire professionalità e competenze qualificate. I giovani, in particolare, vedono con favore il settore privato e le attività libero professionali. La difficoltà di reperire figure specialistiche alimenta il ricorso ad un mercato di prestatori d’opera estranei al sistema che ne precarizzano l’organizzazione del lavoro. Occorre far leva sull’unico elemento che distingue il lavoro pubblico da quello privato: la possibilità di una carriera.

2) DIMEZZATE IN 10 ANNI LE STRUTTURE COMPLESSE E SEMPLICI
Dall’analisi del conto annuale dello Stato si evince come dopo l’emanazione del DM 70 e i tagli agli organici operati da Regioni ed Aziende sanitarie le strutture complesse mediche sono passate da 10.408 a 5.744 mentre le strutture semplici mediche da 18.459 a 9.566 unità. Non miglior sorte hanno avuto le altre professionalità operanti nel SSS con riduzioni di entità simile. Nel complesso la Dirigenza del SSN ha visto una riduzione delle Strutture complesse di oltre 6.000 unità (da 14.380 a 8.349) e delle Strutture semplici di circa 9.500 unità (da 19.644 a 10.227). Se pertanto in passato circa 1 Dirigente su 4 occupava una struttura complessa o semplice oggi tali opportunità si sono ridotte della metà. In pratica sono state dimezzate le possibilità di carriera, alimentando un’insana competizione tra categorie, in concorrenza per i pochi posti residui. Non solo, ma di fatto si sono ridotte le disponibilità di competenze non solo gestionali ma anche organizzative e di governo clinico. Una intera generazione di medici e dirigenti si è di fatto trovata di fronte all’impossibilità di una gratificazione economica e professionale e con l’unica prospettiva futura costituita dal raggiungimento del traguardo pensionistico.(Uno studio vedi allegati)

3) RIDOTTE LE POSSIBILITA’ DI CARRIERA SENZA ALCUN RISPARMIO
La riduzione delle strutture semplici non ha prodotto alcun risparmio in quanto tutte le voci stipendiali che sottendono a questo incarico sono prelevate dai Fondi contrattuali aziendali che devono essere integralmente spesi.
L’onere di una struttura complessa è limitato ad una maggiorazione dell’indennità di esclusività di rapporto di circa 5000 euro lordi annui (da 13.461,36 a 18.473,29) ovvero poco più di 2.700 euro netti annui al netto del recupero fiscale. Del tutto discutibile è l’affermazione che tali strutture abbiano procurato o procurino costi indotti. È vero invece il contrario che équipe pletoriche sono di difficile governo e gestione. Occorre modificare i parametri del DM 70 peraltro appesantiti anche per l’utilizzo dei posti per attività di convenzionamento e per la dotazione di strutture di dirigenze non sanitarie. Anche il prolungamento a 72 anni di Dirigenti quasi esclusivamente apicali non favorisce certo il turnover sulle Direzioni di struttura.

4) IL NECESSARIO INCREMENTO DEL NUMERO DEI POSTI LETTO
Il collasso delle strutture di Pronto Soccorso ed emergenza, come dimostrato, è dovuto in minima parte dal flusso in entrata bensì dalla mancanza di posti letto per impedire la permanenza impropria e il congestionamento del servizio. Il tasso di 3,7 posti letto per mille abitanti è tra i più bassi a livello europeo e non tiene conto dell’invecchiamento e dell’impoverimento della popolazione. Questa carenza determina sia condizioni di lavoro inaccettabili per gli operatori, che modalità di assistenza pericolose, precarie e non decorose per i pazienti. Le risorse pubbliche carenti con una spesa pubblica pro capite nettamente inferiore alla media europea (si veda recente relazione della Corte dei Conti) richiedono perlomeno un’attenzione ed un investimento per la dignità dei servizi alla persona.

5) RIVALUTARE VALORI FONDANTI
L’indipendenza e l’autonomia del SSN e dei servizi pubblici con una sempre maggiore attenzione alla trasparenza, all’equità ed imparzialità e più nello specifico la restituzione alla Dirigenza pubblica del governo clinico, dell’individuazione del merito e dei criteri delle progressioni di carriera senza condizionamenti politici o di parte sono una sfida di civiltà per il Paese.

6) SUPERARE DISCRIMINAZIONI E CONCORRENZE SLEALI
I trattamenti fiscali di favore in materia di detassazione del sistema privato accreditato rispetto ai dipendenti pubblici sul trattamento accessorio determinano una concorrenza sleale accentuata anche dalla selezione delle prestazioni più remunerative. Occorre non penalizzare il servizio pubblico che, come dimostrato dalla pandemia, costituisce il principale presidio di tutela della salute.

7) MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI LAVOROE FAVORIRE LA STAFFETTA GENERAZIONALE
Ipotizzare una reale staffetta generazionale, tenendo conto dell’età elevata della dirigenza e della necessità di formazione dei neo assunti con articolazioni di lavoro che incentivino la permanenza in servizio.
Si tratta di recuperare un “buco” generazionale dovuto al prolungato blocco delle assunzioni.
Infine il futuro del servizio pubblico dipenderà sempre più dalla sua capacità di riformarsi prestando la massima attenzione alle condizioni di lavoro sia in termini di carichi di lavoro che di conciliabilità dei tempi di vita e di lavoro.

COSMED Via San Martino della Battaglia, 31 - 00187 Roma
Tel 064245741 - Fax 0648919462 - segreteria@confederazionecosmed.it